Giovedì, dopo la scuola, sono salita su un treno per Rimini: mi aspettava il Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale”, organizzato dal Centro Studi Erickson, in cui avrei ascoltato filosofi, psicologi, psicanalisti, sociologi, pedagogisti, neuropsichiatri, docenti di fama internazionale…
Forse senza questa esperienza formativa così intensa non sarei riuscita a entrare oggi in classe per affrontare i volti disorientati dei ragazzi dopo i terribili fatti accaduti lo scorso venerdì, in una ordinaria serata parigina. Per capire l’Islam, come diceva ieri Edgar Morin nel suo intervento al convegno, è necessario conoscere la storia, saperla interpretare partendo dal presupposto che le tre grandi religioni abramitiche sono strettamente legate tra loro.
La storia pone di fronte una molteplicità di punti di vista, non solo il nostro di europei del XXI secolo, e stimola tante domande. Ma in un’ora di lezione, come si possono rassicurare adolescenti che chiedono certezze, che vogliono sempre distinguere in modo netto il bene dal male, che desiderano conforto in un momento di paura?
Abbiamo ripercorso la storia della Siria e dell’Islam, senza trascurare le complesse dinamiche economiche e politiche di cui è responsabile il mondo occidentale, paladino della democrazia. Il terrorismo è sempre frutto di forme di fanatismo da non confondere con la religione o con ideali politici. È un fuoco che distrugge e si autodistrugge.
Penso ai miei alunni musulmani e al disagio che mi hanno esternato quando più o meno apertamente vengono assimilati ai terroristi e penso alla diffidenza di molti nei confronti dei profughi che cercano di fuggire da una violenza che miete certamente più vittime di quelle uccise a Parigi e che oggi abbiamo ricordato nel nostro minuto di silenzio. Ciò che accade non può non suscitare una solidarietà che viene dalla nostra umanità, che sia frutto di una visione laica o di una fede poco importa. In questo momento è l’unico sentimento che ci rende ancora ‘umani’.
L’ha ribloggato su simonatosini.
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