5 ottobre: Giornata mondiale degli insegnanti

“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita” (Confucio)

Sarò un’idealista, una sognatrice, una folle visionaria, ma per me insegnare non è un lavoro è una scelta di vita. In questi dieci anni di insegnamento, non c’è stata una lettura, un film, uno spettacolo, un concerto, un viaggio che – direttamente o indirettamente – non abbia portato a scuola.

Non c’è stata classe, da quelle in periferia a quelle nel centro di Roma, che non mi abbia stimolato a diventare una persona, prima che un’insegnante, migliore.

Insegnare è mettere in gioco sé stessi, è donare l’amore per il sapere, per il bello e il buono, è ricevere energie positive, sinergie costruttive e speciali alchimie che aiutano a vivere.

Oggi penso a tutto questo e colgo l’occasione per ringraziare quanti nel luglio scorso hanno segnalato il mio nominativo per l’Italian Teacher Prize. Non so di chi si tratti, il regolamento prevede che la nomination arrivi in forma anonima e che il docente nominato possa poi presentare la candidatura.

Ho deciso di non dare seguito alla mia candidatura. Non credo di fare nulla di eccezionale, se non amare profondamente questo lavoro. Non ambisco a premi ufficiali che sicuramente altri docenti italiani di mia conoscenza meritano molto più di me.

Il tempo passato in classe è il premio più prestigioso che io possa ricevere.

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